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Un manifestante durante l’ultimo Pride di Istambul, in sui le persone sono state disperse con gli idranti

Condividiamo le preoccupazioni espresse dall’UNHCR sull’accordo tra Unione Europea e Turchia per il rimpatrio dei rifugiati approdati in Grecia. Il piano non tiene conto, infatti, delle garanzie previste dal diritto internazionale e, in particolare di alcune categorie ad alto rischio di discriminazione, come le persone LGBT.

Proprio nella giornata mondiale contro il razzismo, la nostra associazione ha voluto ricordare attraverso la campagna “Guarda chi sono”, realizzata insieme a IlGrandeColibri.com e MigraBo LGBT, l’importanza di tutelare dal pregiudizio chi è discriminato due volte, sia per l’etnia di provenienza, sia all’interno della stessa comunità di migranti per la propria identità sessuale.

Purtroppo, come ha sottolineato anche ILGA Europe, la Turchia risulta un Paese in cui il 78% dei cittadini ritiene immorale l’omosessualità, per cui la già precaria condizione delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans solleva non poche preoccupazioni rispetto a quello che potrebbero dover affrontare le migliaia di richiedenti asilo non eterosessuali se rimandati a forza nel paese di Erdogan.
Non possiamo che unirci quindi a chi chiede un immediata modifica in corso d’opera dell’accordo, affinché si possa subito creare uno screening dei rifugiati e indirizzarli in base alle specifiche tipologie di richiesta d’asilo.

Mario Marco Canale

Presidente Nazionale Anddos

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Fonte: ANDDOS