C_2_fotogallery_3004604_1_imageAnddos esprime la massima solidarietà a tutte quelle coppie e quelle donne che non vogliono o non sono in grado di procreare, che da ieri sono nettamente discriminate dal lancio del Fertility Day, la campagna della ministra Lorenzin che dovrebbe favorire la natalità. Ci aspettavamo una campagna che affrontasse il tema della natalità per tutte le famiglie, sotto il profilo del lavoro, del welfare di provvedimenti essenziali come ad esempio la copertura dei costi per i periodi di maternità. Invece nessun cenno del Governo sulle questioni che riguardano la procreazione assistita (che l’infertilità la risolve) e in generale su tutti quei fattori che producono il calo demografico, ma solo un attacco ideologico all’autonomia delle persone.

Da questo punto di vista, questa campagna spiega perfettamente la differenza tra un’idea e un’ideologia: come si legge nel programma, il fertility day vorrebbe riportare al centro l’idea della fertilità come “bisogno essenziale della coppia”, dimenticando che una coppia che non procrea non è per questo “meno coppia” o ha meno diritti. La nostra idea, invece, e più in generale quella del movimento LGBTI, è quella di una società in cui ogni persona sia considerata tale a prescindere dalla propria identità dalle scelte sul proprio corpo.

E’ questa è un’idea che non lascia fuori nessuno e nessuna. Anddos è una realtà contro ogni discriminazione legata all’identità sessuale. Oggi, nel 2016, dobbiamo purtroppo scendere in campo contro chi attacca subdolamente migliaia di donne per il semplice fatto di essere prima di tutto persone libere e non meri strumenti di procreazione, guarda caso le stesse persone che per meri motivi ideologici si sono opposti alla stepchild adoption.

Mario Marco Canale
Presidente Nazionale Anddos

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Fonte: ANDDOS